Szépművészet 1. (1940)

1940 / 1. szám - Bildende Kunst-Belle Arti

BILDENDE KUNST * BELLE ARTI Ödön v. Mariay: Zum Geleit. Verfasser weist auf die Notwendigkeit der Herausgabe der Zeitschrift „Szép­­művészet“ hin und betont die hohe Bedeutung der schönen Künste für die nationale Kultur und die Geschmacksbildung des ungarischen Volkes. Nach einem gedrängten Überblick über die hervorragenden Werke und Persönlichkeiten der gegenwärtigen ungarischen Kunst legt M. die Zielsetzungen der Zeitschrift dar. Sie erblickt eine ihrer wichtigsten Aufgaben darin, ein möglichst weitgehendes Einvernehmen zwischen der ungarischen Gesellschaft und ihren Künstlern herzustellen und auch in den breitesten Volksschichten die Sehnsucht nach Kunst und den Anspruch auf sie zu erwecken und zu steigern. Die Zeitschrift „Szépművészet“ wünscht in erster Reihe den grossen Belangen der ungarischen Kunst zu dienen, sie will auch die alten und neuen Schöpfungen der ausländi­schen Künste, soweit sie von universaler Geltung und uni­versalem Wert sind, aufzeigen und dem ungarischen Publikum Zugänglich machen. Besonderes Gewicht wird die Zeitschrift darauf legen, „neben der Darstellung der Ereignisse und Ergebnisse der Kunst der grossen westlichen Nationen sich auch mit der Kunst der Nachbarländer Ungarns ausführlich und liebevoll zu beschäftigen und ihnen die Schöpfungen der ungarischen Kunst näher zu bringen.“ István Genthon: Die Kunstdenkmäler Siebenbür­gens. Die führende Rolle in der Errichtung der Kunstdenk­mäler Siebenbürgens spielte stets das Ungartum, und neben ihm fiel — von der Gotik an — auch den Siebenbürger Sachsen ein erheblicher Anteil zu. Wie die grosse Einheit der mittelalterlichen ungarischen Kunst, richtete sich auch die siebenbürgisch-ungarische Kunst nach italienischen Vor­bildern, und erst mit der anhebenden Gotik schloss sich die­sen die wohltätige Wirkung der deutschen und französischen Kunst an. Der Strom der künstlerischen Formenwelt des Ostens, des Stils von Byzanz und der russischen Orthodoxie brach an den Karpathen und nach Siebenbürgen gelangten nur schwache Wellen dieser Strömung; sie traten vor allem in den Dorfkirchen der Rumänen in Erscheinung, oft unter Einschmelzung in die Einheit der Formenwelt der ungarischen Kunst. Zur Zeit der Renaissance zeugte der überwiegende Teil der Denkmäler ebenfalls vom hohen Niveau der un­garischen Kultur und der ungarischen Liebe zur Kunst. Durch die Türkenherrschaft erlitt die bisherige kontinuierliche und mit den allgemeinen europäischen künstlerischen Strö­mungen schritthaltende Entwicklung einen Bruch, wodurch verständlich wird, weshalb der Stil der Gotik und der Renais­sance von sämtlichen europäischen Ländern am längsten in Siebenbürgen lebendig blieb. Das Barock brachte vor allem im Palast- und Schlossbau Meisterwerke hervor. Im 19. Jahr­hundert schlug dann die siebenbürgisch-ungarische Kunst erneut ihre eigenen Wege ein. Henrik Horváth: Die Biographie eines historischen Museums. H. zieht eine Parallele zwischen der Entstehung und Bestimmung von Museen der schönen Künste und jener von geschichtlichem Charakter und Beruf. An Stelle der bei den ersteren begründeten und betonten ästhetischen Gesichts­punkte treten hier jene der geschichtlichen Dokumentierung. Daran liegt es, dass die historischen Museen keine einheit- Ödön Mariay: Parole di presentazione. L'autore tratta della necessitá d'iniziare la rivista „Szépművészet“ „Belle Arti,“ e mette in rilievo il grande significato delle arti nello sviluppo della cultura nazionale e nel gusto comune dei popolo ungherese. Dopo aver tratteggiato a grandi linee le opere e le figure piu significative dell'arte magiara antica e moderna ci fa conoscere il programma della rivista. II suo compito essenziale sara di realizzare una piu stretta compren­­sione tra la societá ungherese e gli artisti e di coltivare il desi­derio e il gusto per 1'arte in ceti piu vasti. II „Szépművészet“ vuole servire prima di tutto i grandi interessi dell'arte magiara, ma nello stesso tempo non trascurerá d’illustrare le opere di valore universale della produzione artistica straniera. La rivista si ripromette „di seguire nel loro sviluppo non solo le grandi nazioni occidentali, ma di trattare ampiamente e con interessé particolare anche le forme d'arte dei popoli vicini deirUngheria, e di far loro conoscere con la maggior larghezza possibile le opere dell’arte magiara.“ Stefano Genthon: I monumenti d'arte della Tran­­silvania. Partendo dalia cattedrale di Gyulafehérvár, dal piu antico e grandioso monumento d'arte della Transilvania passa in rassegna le opere architettoniche, scultoree e pittoriche del Medioevo e del periodo gotico. Nella creazione artistica tran­­silvana gli ungheresi ebbero sempre la parte direttiva e, accanto ad essi dall'arte gotica in poi troviamo ben rappresentati pure i sassoni. Similmente alia grande unitä costituita dall'arte ungherese del Medioevo anche l'arte magiara della Transil­vania seguiva gli indirizzi italiani e solo con il gotico iniziale vi si aggiunge l'influsso benefico delle arti tedesca e francese. II dilagare delle forme dell’arte orientale e dello stile dell'orto­­dossia bizantina e russa s’infrange contro la barriera dei Carpazi e nella Transilvania ne giunge solo un fiacco influsso ehe si risente per lo piu nelle chiese dei villaggi rumeni, ricomparendo molte volte nell’unitá delle forme artistiche ungheresi. Pure i numerosi monumenti del Rinascimento testimoniano l'alto livello artistico e l’amore degli ungheresi per l'arte. Poi il dominio tureo interruppe la naturale evoluzione artistica della Transilvania, evoluzione ehe si svolgeva parallela alle correnti predominant! in Europa, e fa si ehe l'arte gotica e quella del Rinascimento vi perdurino piu a lungo ehe in ogni altra parte d’Europa. II barocco s’affermö specialmente nel­­l’architettura di palazzi e castelli. Nel secolo XIX l'arte ungherese della Transilvania ritrova di nuovo un carattere individuale. Henrik Horváth: La biográfia d'un museo storico. L’autore fa il parallelo tra l'origine e il fine dei musei d'arte e quelli di carattere storico. Mentre nei primi prevalgono i criteri estetici nei secondi subentrano quelli della documen­­tazione storica, il ehe non permette di stabilire nel campo dei musei storici delle caratteristiche generali. Un interessante e ricco esemplare dei musei storici si ha nel „Székesfővárosi Történeti Museum—Museo Storico Municipale“ fondato sulla fine del secolo seorso e il cui materiale é da allora talmente aumentato da richiedere ora una nuova e piü vasta sede. La maggior parte dei materiale dei Museo ci proviene dall'epoca barocca e dal secolo seorso e questo fatto spiega la sua siste­­mazione nel castello barocco di Kiscell.

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